Tra i vari mercati per il mondo dell’email marketing non bisogna dimenticare quello per i bambini e i loro genitori. Ovviamente non ci stiamo riferendo all’invio di contenuti ai bambini come destinatari primi del messaggio, ma il mercato dell’infanzia e dei prodotti di questo tipo non conosce crisi, e le potenzialità inesplorate di quel settore sono pressoché infinite.
Un buon servizio di newsletter infatti può portare con sé diversi vantaggi al di là della semplice promozione: aumentare l’autorevolezza e l’affidabilità di un marchio, oppure fidelizzare nel tempo tutti i lettori ad un prodotto o un appuntamento settimanale.
Ci sono vari modi per impostare una campagna professionale di questo tipo, ma la prima cosa da fare è avere degli obiettivi chiari. Quali sono le principali alternative per cui vale la pena strutturare una comunicazione del genere?
Newsletter promozionali e di approfondimento
Innanzitutto per una campagna di comunicazione mail su numeri degni di nota è importante trovare un servizio DEM che sia di qualità. Scegliendo l’invio ad alta qualità sarà possibile sfruttare alcuni vantaggi come il mittente non numerato ma con il nome del brand, un maggior livello di tracking sul percorso dell’SMS e la concatenazione di più messaggi in un unico testo lungo.
Una volta fatto questo bisogna capire che tipo di newsletter si voglia proporre: promozionale, di approfondimento o mista.
Nel primo caso, la newsletter si concentrerà esclusivamente sulla proposta di test e acquisto di alcuni prodotti mirati per la gravidanza e/o la prima infanzia, targettizzando i destinatari in base ai dati raccolti nella precedente fase di lead generation (sempre che questo passaggio che riteniamo fondamentale sia stato fatto in primo luogo). Si tratta di mail semplici, con un contenuto breve e molto “catchy” per attirare l’attenzione dell’utente e spostare la sua attenzione dalla mail al prodotto, e dal prodotto allo store online (oppure in un luogo fisico, tramite codici sconto esclusivi o promozioni solo in punti vendita selezionati)
Nel secondo caso, più improntato ad una strategia di lead nurturing e fidelizzazione, il contenuto delle mail sarà di tipo descrittivo. Il nostro consiglio è pubblicare ad una cadenza regolare contenuti che nel tempo siano complementari tra loro e contribuiscano alla creazione di un “sommario” per un determinato argomento. Quante cose si potrebbero scrivere sui tipi di pannolini per i bambini oppure sui consigli alimentari o di apprendimento nel corso dei primissimi mesi? Messaggi del genere portano ai clienti un forte valore aggiunto, e per fare un buon lavoro bisogna calendarizzare ogni singolo invio in una strategia di lungo periodo.
L’ultima alternativa, infine, è quella mista: coniugare a tempi alterni materiale di tipo promozionale a mail più informative, per catturare sì l’attenzione dei genitori con materiali utili ma poi spingerli all’acquisto quando il loro interesse è massimo.
L’importanza di tracciare i risultati
Nelle campagne di email marketing (così come nel performance marketing in generale) troppe aziende pensano che sia sufficiente inviare il messaggio e “sperare” che vada bene e che raggiunga destinazione. Il tracking dei messaggi e l’analisi dei feedback in arrivo da questi è un fattore fondamentale per migliorare il ritorno dell’investimento e limitare al massimo i soldi persi.
Senza tracciare le mail inviate sarà difficile capire quali tra gli indirizzi raccolti possono essere fuori target, oppure addirittura abbandonati, sbagliati e inesistenti.
La pulizia della mail list, abbinata ad un buon sistema di tracciamento dei dati, permetterà al chiunque voglia inviare contenuti adatti a bambini e giovani genitori di centrare il bersaglio della comunicazione, senza andare a disturbare contatti senza alcun interesse in questo tipo di prodotti e facendo valere tutti gli sforzi fatti nelle diverse fasi di creazione della campagna.